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La dieta mediterranea e i Cavalieri Templari

Il segreto della loro longevità, di 40 anni superiore alla media, è stato finalmente spiegato

L’Ordine dei Cavalieri Templari, nella loro doppia veste di monaci e combattenti, accarezza spesso la fantasia del grande pubblico. Nati per difendere i pellegrini, che si recavano in Terrasanta dagli attacchi dei predoni mussulmani, finirono con l’espandere il loro potere economico e politico fino ad entrare in collisione con il Re di Francia e furono definitivamente sciolti e processati dal Papa Clemente V.

 

Gli atti dei processi sono arrivati fino ai nostri giorni e sono stati studiati attentamente dagli storici, che hanno potuto rilevare interessanti particolari rispetto alle vite di questi monaci. Già all’epoca, parliamo del basso Medioevo, i contemporanei si stupivano dell’insolita longevità dei Templari, che fu, appunto, certificata dai documenti processuali, prodotti in contemporanea in tutta Europa agli inizi del 1300. La vita media degli appartenenti all’Ordine era di quaranta anni superiore a quella media, anche riferita alle classi agiate di allora, arrivando a combaciare quasi con l’aspettativa di vita nel mondo contemporaneo. Ma certamente all’epoca la medicina non era al livello di quella attuale e non esistevano i farmaci salvavita come, ad esempio, gli antibiotici.

 

Possiamo immaginare l’impressione che questo fece sui contemporanei: è come se oggi i membri di una Congregazione religiosa vivessero mediamente fino a 130 anni! Anche studiosi di discipline mediche si sono recentemente interessati alla documentazione, prima appannaggio degli storici. Un recente studio, pubblicato su ‘Digestive and Liver Disease’, è stato condotto attraverso un’indagine sui documenti dell’epoca e del processo ed ha evidenziato come proprio la dieta possa aver aiutato questi monaci-soldati a vivere molto più a lungo della media. I Templari, come gli altri Ordini monastici, avevano una loro Regola che normava tutti gli aspetti della vita in comunità. Particolare importanza potrebbero aver rivestito le ferree regole alimentari, introdotte dal fondatore Bernardo di Chiaravalle.

 

La dieta dei Templari è risultata essere molto moderna e antesignana della dieta Mediterranea: mangiavano poca carne, molti legumi, che, invece, oggi si consumano poco, ma sono, invece, potenti probiotici; il pesce era molto frequente e all’acqua da bere aggiungevano la spremuta di arance per arricchire la carica antibatterica. Al vino (molto razionato) aggiungevano polpa di Aloe, pianta dotata di azioni antisettiche e fungicide molto utile nei Paesi con climi desertici caldi.

 

Oltre alle regole scritte i Cavalieri Templari avevano anche principi di comportamento da rispettare per evitare la diffusione delle infezioni: era obbligatorio lavarsi le mani prima di mangiare, il refettorio doveva essere sempre ben tenuto e le tovaglie sempre pulite. L’Ordine, inoltre, proibiva la caccia a fini alimentari, mentre furono proprio i Templari a dedicarsi all’allevamento del pesce, alimento molto presente nel loro regime alimentare insieme ai formaggi, la frutta fresca e l’olio d’oliva.

 

L’importante lezione, che possiamo trarre, è che le regole di vita, in primo luogo l’alimentazione, possono consentire a tutti noi di raggiungere il massimo potenziale della salute e che invecchiare senza malattie non dipende esclusivamente dalla disponibilità delle cure mediche. Piuttosto possiamo sospettare che queste ultime siano spesso necessarie per riparare ai vizi ed agli eccessi della moderna sovrabbondanza alimentare.



Dr. Antonio Marinelli
(Farmacista)

 

 

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